26.11.24: L'ANATRA ALL'ARANCIA

martedì 26 novembre, ore 21 Emilio Solfrizzi, Carlotta Natoli L’ANATRA ALL’ARANCIA di W. D. Home e M. G. Sauvajon con RUBEN RIGILLO BEATRICE SCHIAFFINO e con ANTONELLA PICCOLO Regia CLAUDIO "GREG" GREGORI Produzione Compagnia Molière/Teatro Stabile di Verona Un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Claudio Greg Gregori dirige Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli ne L’anatra all’arancia di William Douglas Home e Marc-Gilbert Sauvajon. Ogni mossa dei protagonisti ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all’amore, poiché è di questo che si parla. L’anatra all’arancia è una commedia che afferra immediatamente e trascina il pubblico nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene.

martedì 26 novembre 2024

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12.12.24: IL CALAMARO GIGANTE

giovedì 12 dicembre, ore 21 Angela Finocchiaro, Bruno Stori IL CALAMARO GIGANTE di Fabio Genovesi regia Carlo Sciaccaluga adattamento di Fabio Genovesi, Angela Finocchiaro e Bruno Stori Angela Finocchiaro e 8 performer acrobati Produzione EnfiTeatro La vita di Angela è assurda e incomprensibile, come quella di ognuno di noi. Da ragazza tanti sogni e passioni le facevano battere il cuore, ma i binari rigidi della società e della famiglia l'hanno portata a una situazione che è come un boccone amaro incastrato in gola che non va né su né giù. Oggi più che mai mentre torna a Milano per la cena dell'ufficio si trova bloccata in coda nel “rientro dei vacanzieri”. Angela maledice tutta quella gente, maledice pure il mare da cui tornano e ha ancora la bocca aperta, quando un'onda impossibile la porta via, travolgendo e stravolgendo la sua vita. In un vortice fuori dal mondo e dallo spazio, dove si ritrova a girare insieme a un tipo strano e antiquato, Montfort, che arriva da un'altra nazione e un altro secolo con il quale ha in comune solo di non sapere come sono finiti lì. Inizia così il loro viaggio che onda dopo onda li porta a vivere le avventure di donne e uomini che hanno avuto il coraggio di abbracciare il mare e la vita come un'unica, strabiliante meraviglia.

giovedì 12 dicembre 2024

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19.12.24: IL GIUOCATORE

giovedì 19 dicembre, ore 21 IL GIUOCATORE di Carlo Goldoni adattamento e regia Roberto Valerio con Alessandro Averone, Alvia Reale, Nicola Rignanese, Roberto Valerio, Mimosa Campironi, Massimo Grigò, Roberta Rosignoli, Luigi Tabita Produzione ATP- Associazione teatrale Pistoiese Roberto Valerio torna all’autore veneziano, tra i padri della commedia moderna per rivisitare e mettere in scena un testo che colpisce per la sua contemporaneità. Il Giuocatore è una delle “sedici commedie nuove” che Goldoni si impegna a scrivere, sul finire del carnevale del 1750, per sfida con il pubblico veneziano, in un solo anno, è un vivido studio di caratteri, tratteggiati con brio e precisione, che compongono il ritratto di un’intera società, con le sue virtù e, soprattutto, i suoi vizi. Un testo sempre in bilico tra commedia e dramma, di grande modernità. Una commedia nera che racchiude in sé la possibilità di raccontare con leggerezza i vizi e le ipocrisie dell’uomo. La musica dal vivo, il ballo e le canzoni originali interpretate dai personaggi contribuiscono a comporre uno spettacolo complesso, ma anche ironico e giocoso, che non tralascia il dramma dei personaggi e punta a riscoprire la vera anima di Goldoni, scrittore capace di scandagliare in profondità l’animo umano col sorriso sulle labbra. “Il gioco” e il sogno di “una vincita favolosa” per cambiare vita è una fantasia che accomuna da sempre tutti i giocatori, di ieri e di oggi che spesso però hanno anche una radicata incapacità di fare i conti con la realtà.

giovedì 19 dicembre 2024

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23.12.24: CONCERTO DI NATALE (D. Ceretta direttore)

lunedì 23 dicembre 2024 ore 21:00 Concerto di Natale Orchestra della Toscana Diego Ceretta direttore WAGNER Träume, per violino e orchestra WAGNER Idillio di Sigfrido BEETHOVEN Sinfonia n.7 op.92 Per celebrare le feste natalizie, l'Orchestra della Toscana ha scelto una partitura udita per la prima volta il giorno di Natale. È l’Idillio di Sigfrido, dono offerto da Richard Wagner alla moglie Cosima Liszt il 25 dicembre 1870, giorno del suo trentatreesimo compleanno. Una sorpresa per lei, che quella mattina fu svegliata dal suono di quindici musicisti disposti sulla scalinata della loro villa di Triebschen, presso Lucerna. Con quel regalo privato, Wagner suggellava un periodo felice della sua vita familiare cominciato un anno e mezzo prima con la nascita del terzogenito Sigfrido. Pegno d’amore è anche Träume (“Sogni”) che il direttore principale dell'ORT Diego Ceretta colloca ad apertura del concerto. Testimonia la passione tra Wagner e Mathilde Wesendock sbocciata a Zurigo verso il 1857, mentre il compositore e la prima moglie Minna erano ospiti nella villa dei coniugi Wesendonck. Una relazione trasfigurata nel dramma musicale Tristano e Isotta, il cui clima struggente Träume prepara e riecheggia, dato che la sua genesi si intreccia a quella dell’opera. Ultimo di una raccolta di cinque canti per voce femminile e pianoforte su versi della stessa Mathilde, Träume viene qui proposto nella versione per violino e piccolo orchestra rielaborata da Wagner molto tempo dopo. Nella seconda parte del programma si ascolta la Settima sinfonia di Ludwig van Beethoven, “apoteosi della danza”, come la definì Wagner, “la danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni, per così dire, ideali”.

lunedì 23 dicembre 2024

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17.01.25: ILIADE. IL GIOCO DEGLI DEI

venerdì 17 gennaio, ore 21 Alessio Boni, Antonella Attili ILIADE. Il gioco degli dèi testo di Francesco Niccolini liberamente ispirato all’Iliade di Omero drammaturgia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini, Marcello Prayer con Haroun Fall, Jun Ichikawa, Liliana Massari, Francesco Meoni, Elena Nico, Marcello Prayer scene Massimo Troncanetti costumi Francesco Esposito disegno luci Davide Scognamiglio musiche Francesco Forni creature e oggetti di scena Alberto Favretto, Marta Montevecchi, Raquel Silva regia Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo/Fondazione Teatro della Tosca-na/Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre. “Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli Dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli Dèi che sono causa di tutto, ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal fato ineluttabile e da Dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore.” Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer

venerdì 17 gennaio 2025

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20.01.25: ORCHESTRA DELLA TOSCANA (J. Santonja direttore)

lunedì 20 gennaio 2025 ore 21:00 Orchestra della Toscana Jaume Santonja direttore Kerson Leong violino ANNACHIARA GEDDA Voci senza voce prima esecuzione assoluta - commissione Fondazione ORT ČAJKOVSKIJ Concerto per violino e orchestra op.35 SCHUBERT Sinfonia n.4 D 417 “Tragica” È tra i Concerti più travolgenti del repertorio per violino. Ed è il pezzo forte del programma affidato allo spagnolo Jaume Santonja, direttore principale ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che torna sul podio dell’ORT dopo due anni. Si tratta del Concerto op.35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, una composizione del 1878 di inventiva melodica generosissima, sgargiante nell’orchestrazione, pervasa da capo a fondo di lirismo intenso e che per giunta contiene passi tra i più difficili e spettacolari del violinismo ottocentesco, cosicché offre al solista parecchie occasioni per mettere in mostra le sue capacità tecniche. Fu Adolf Brodskij a darne la première a Vienna nel 1881, stroncata dalla stampa: contro vi si accanì soprattutto l’illustre critico Eduard Hanslick, rimasto celebre come paladino di Brahms e spietato detrattore di Wagner e Bruckner, a cui il finale del Concerto sollecitò l’immagine di una “baldoria brutale e indecente di una festa popolare russa”, nella quale “l’aria è impregnata di acquavite”. Chiamato a confrontarsi con questa partitura è il canadese Kerson Keong, che il “Toronto Star” ha descritto “non solo come il più grande violinista del Canada, ma come uno dei più grandi violinisti in assoluto”. Segue un altro classico dell’Ottocento, la quarta Sinfonia di Franz Schubert, detta Tragica. Il nomignolo di “Tragica” è legato all’introduzione lenta che apre il primo movimento; dopodiché la sinfonia si rasserena completamente. In apertura un pezzo nuovo commissionato dalla Fondazione ORT alla compositrice Annachiara Gedda, dall’estesa carriera internazionale.

lunedì 20 gennaio 2025

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29.01.25: MOLTO RUMORE PER NULLA

mercoledì 29 gennaio, ore 21 Lodo Guenzi, Sara Putignano MOLTO RUMORE PER NULLA di William Shakespeare regia Veronica Cruciani adattamento Veronica Cruciani, Margherita Laera traduzione Margherita Laera con Paolo Mazzarelli, Francesco Migliaccio, Marco Quaglia e con Romina Colbasso, Lorenzo Parrotto, Davide Falbo, Marta Malvestiti, Andrea Monno, Gianluca Pantaleo luci Gianni Staropoli scene Anna Varaldo costumi Erika Carretta musiche Nicolò Carnesi canzoni Lodo Guenzi, Nicolò Carnesi movement coach Marta Ciappina, Norman Quaglierini produzione Valerio Santoro per La Pirandelliana, TSV – Teatro Nazionale in collaborazione con Comune di Verona - Estate Teatrale Veronese “Molto rumore per nulla”, una delle migliori opere di Shakespeare, scritta tra il 1598 e il 1599, si caratterizza per la presenza di innumerevoli giochi di parole e per una brillante interpretazione dei ruoli di genere. Gran parte di questa tragicommedia ruota attorno alla scrittura di messaggi segreti, allo spiare e origliare conversazioni riservate. Le persone fingono costantemente di essere altro da quello che sono, vengono scambiate per altre persone o sono costantemente ingannate. All’interno dell’opera, l'azione dipende soprattutto dalla parola e ogni personaggio di “Molto rumore per nulla” ha il suo modo di giocare, elaborare o abusare del linguaggio. I due protagonisti dell’opera sono Beatrice e Benedetto, hanno tendenze linguistiche che li definiscono. Beatrice è vista - nel pregiudizio dell’epoca - come “bisbetica” a causa della sua “lingua tagliente”. Mentre lo stile di conversazione metaforico di Benedetto è ciò che porta Don Pedro a definirlo “dalla sommità della testa alla pianta del piede tu􀆩a allegria”. Questo è senza dubbio anche ciò che sta dietro alla battuta di Beatrice che definisce Benedetto “il giullare del principe”. “Molto rumore per nulla” è caratterizzato da una comicità ironica e d’effetto, ma nel testo risiedono anche riflessioni ben più complesse: come gli uomini e le donne vengano trattati in modo differente all’interno della società. La differenza fra le relazioni tra sessi opposti e uguali sono è al centro della commedia di Shakespeare che, per alcuni temi come il linguaggio violento e la trama ingannevole, sembra in certi momenti oscillare verso il tragico.

mercoledì 29 gennaio 2025

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06.02.25: CARUSO: PASSIONE 2.0

giovedì 6 febbraio, ore 21 CARUSO: passione 2.0 “è una catena ormai che scioglie il sangue dint'e vene sai” con ètoile Emanuela Bianchini primo ballerino Damiano Grifoni ed i solisti della compagnia Mvula Sungani Physical Dance musiche Lucio Dalla, Enrico Caruso, Autori Vari costumi Giuseppe Tramontano regia e coreografie Mvula Sungani produzione Arealive/Crdl/Pda In occasione del trentennale dell’incisione di Caruso, brano di sublime ispirazione che ha avuto uno enorme successo internazionale scritto e musicato dal grande Lucio Dalla e dedicato ad uno dei più grandi tenori di fama mondiale qual è stato Enrico Caruso, il regista e coreografo Mvula Sungani ha ideato insieme all’étoile Emanuela Bianchini in collaborazione con il Comune di Sorrento, l’opera coreografica dal titolo Caruso: Passione 2.0. Lo spettacolo, a differenza della prima versione, vede una nuova regia e l'aggiunta della creazione Passione 2.0, viaggio visivo, emozionale nel mondo femminile partenopeo liberamente tratta dall'omonimo film di John Turturro a cui si ispira per sottolineare il messaggio che la multiculturalità è una ricchezza soprattutto quando riesce a generare forme artistiche uniche. La creazione vuole essere un omaggio all'Italia e a due artisti che negli ultimi secoli l’hanno resa grande nel mondo: Enrico Caruso e Lucio Dalla.

giovedì 06 febbraio 2025

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18.02.25: PERFETTI SCONOSCIUTI

martedì 18 febbraio, ore 21 PERFETTI SCONOSCIUTI uno spettacolo di Paolo Genovese con Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina, Valeria Solarino scene Luigi Ferrigno costumi Grazia Materia luci Fabrizio Lucci produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo/ Fondazione Teatro della Toscana /Lotus Production Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta, un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi…

martedì 18 febbraio 2025

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13.03.25: A MIRROR

giovedì 13 marzo, ore 21 Ninni Bruschetta, Carlo De Ruggieri, Alessandro Tiberi A MIRROR Uno spettacolo falso e non autorizzato di Sam Holcroft regia e traduzione italiana Giancarlo Nicoletti scene Alessandro Chiti, costumi Elisabetta Viola produzione di Altra Scena Qual è il confine fra politica, potere e arte? Siamo veramente liberi da qualsiasi forma di censura? I politici possono condizionare la libertà di espressione? E il pubblico ha bisogno di sentirsi dire la verità o una bugia? A Mirror è il nuovo testo di Sam Holcroft che ha avuto un enorme successo nel West End londinese. Affrontando temi come la libertà di parola, l’autoritarismo e la censura, è un elettrizzante thriller dark ad alto tasso di ironia e adrenalina. Uno spettacolo di teatro totale, ambiguo e sfuggente, in cui nulla è come sembra e che chiede al pubblico di essere continuamente parte attiva della messinscena. In uno stato totalitario in cui il Ministero della Cultura deve approvare tutte le opere d’arte, il pubblico è accolto in quella che sembra essere una sala eventi addobbata per un matrimonio, per poi scoprire di essere coinvolto in una performance clandestina e senza autorizzazione. Cosa sia la verità è continuamente in discussione, i ruoli sono pronti a capovolgersi e le forze dell’ordine attendono in agguato. Ce la farà il gruppo di attori ribelli a portare lo spettacolo fino alla fine? E riuscirà il pubblico a evitare l ’arresto per questo gesto di insubordinazione?

giovedì 13 marzo 2025

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17.03.25: ORCHESTRA DELLA TOSCANA (D. Ceretta direttore)

lunedì 17 marzo 2025 ore 21:00 Orchestra della Toscana Diego Ceretta direttore Federico Colli pianoforte SCHUMANN Concerto per pianoforte e orchestra op.54 PROKOF'EV Sinfonia n.1 op.25 “Classica” SCHÖNBERG Kammersymphonie n.2 op.38 Altro appuntamento, in questa stagione, con il direttore principale dell'ORT Diego Ceretta. Nel cuore del programma uno dei Concerti più iconici del romanticismo tedesco, quello per pianoforte di Robert Schumann. “Un qualcosa a metà tra sinfonia, concerto e grande sonata”, lo descriveva il compositore, che con questo lavoro intendeva unire il pianoforte e l’orchestra in una maniera nuova, in modo tale, cioè, che il solista fosse perfettamente integrato con gli altri strumenti e rifiutasse l’esibizione virtuosistica che caratterizzava i Concerti del passato. Solista è Federico Colli, pianista di rinomanza internazionale nella generazione dei trenta-quarantenni per le sue letture volutamente distanti dalle convenzioni e un certo approccio filosofico al far musica. Nella seconda parte del programma due volti differenti del Novecento. L’uno guarda alla Vienna di Haydn e Mozart: è la Sinfonia Classica di Sergej Prokof’ev concepita in prossimità della Rivoluzione d’ottobre. L’altro è la Kammersymphonie n.2 di Arnold Schönberg, padre della dodecafonia, un metodo di scrittura iper-matematicizzato che però che non compare in quest’opera cominciata nella Vienna espressionista dei primi del secolo, lasciata a lungo da parte, poi ripresa a fine anni Trenta negli Stati Uniti, dove il compositore d’origine ebrea era espatriato per fuggire il nazismo.

lunedì 17 marzo 2025

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27.03.25: SE DICESSIMO LA VERITÀ

giovedì 27 marzo, ore 21 SE DICESSIMO LA VERITÀ Ultimo capitolo da un’idea di Giulia Minoli drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli regia Emanuela Giordano musiche originali Tommaso Di Giulio con Daria D’Aloia, Simone Tudda, Lucia Limonta, Daniele Molino produzione Centro Teatrale Bresciano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione TRG con il patrocinio di Fondazione della Comunità Bresciana Da dieci anni l’opera-dibattito sulla legalità di Minoli e Giordano attraversa l’Italia raccontando storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata. Un testo vivo, che si rinnova e si nutre delle tante vicende e persone che a ogni passaggio ne arricchiscono i contenuti e la drammaturgia. Le autrici si concentrano sul nostro presente, minacciato da una “distrazione di massa” che lascia ancora maggior spazio al potere criminale, alla “prassi” corruttiva come modus vivendi. Raccontano gli aspetti meno conosciuti del fenomeno mafioso, quelli che riguardano la globalizzazione, l’alta finanza, i cosiddetti uomini cerniera, professionisti accreditati che fanno da tramite tra il crimine e le amministrazioni pubbliche, gli imprenditori in difficoltà e i sempre più spregiudicati sistemi di investimento. Al centro la ‘ndrangheta che si è insediata al Nord Italia, minacciando l’assetto urbanistico del territorio, le sue regole sociali, la sua storia “sana”. Uno spettacolo potente, dove le storie sono quelle dei figli delle vittime, del giornalismo impegnato, di imprenditori testimoni di giustizia, di professori e associazioni che osservano e studiano il fenomeno, archetipi umani che sintetizzano la complessità di un problema che non può più essere affrontato tracciando con sicurezza una linea di demarcazione tra chi è “contaminato” e chi non lo è.

giovedì 27 marzo 2025

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07.04.25: ORCHESTRA DELLA TOSCANA (D. Ceretta direttore)

lunedì 7 aprile 2025 ore 21:00 Orchestra della Toscana Diego Ceretta direttore Enrico Bronzi violoncello FABIO MASSIMO CAPOGROSSO Salvador, Impressioni Surrealiste (2018) SCHUMANN Concerto per violoncello e orchestra op.129 BRAHMS Sinfonia n.1 op.68 Schumann, il mentore, e Brahms, il predestinato. Robert Schumann, nella Germania della prima metà dell’Ottocento, raccoglie il lascito pesante di Beethoven, montagna che prova caparbiamente a scalare. Ma invano, dal suo punto di vista. Perciò consegna questo compito a un giovane compositore, un talento come ne nascono di rado. È Johannes Brahms, investito di un compito storico, da cui però si sente schiacciato. E l’anelata sinfonia, a cui Schumann lo indirizza già nel 1853 (poco tempo prima di finire in manicomio, dove termina i suoi giorni), arriva a compimento soltanto ventitré anni dopo, nel 1876. È la prima di quattro sinfonie, la più tormentata e tortuosa, che nel finale evoca l’Inno alla gioia dalla Nona di Beethoven. E appunto la Sinfonia n.1 di Brahms – che qualcuno, all’epoca, soprannominò “la Decima di Beethoven” – si ascolta diretta da Diego Ceretta, direttore principale dell'Orchestra della Toscana. Precede il Concerto per violoncello e orchestra di Schumann, che lo stesso compositore lo descriveva come “un pezzo sereno”, per l’occasione interpretato da Enrico Bronzi, musicista dai tanti interessi: componente del Trio di Parma, insegnante al Mozarteum di Salisburgo, direttore artistico di festival e stagioni concertistiche. Il programma comprende anche una pagina del 2018, Impressioni surrealiste di Fabio Massimo Capogrosso, compositore umbro oggi quarantenne conosciuto dal grande pubblico per colonne sonore per gli ultimi film di Marco Bellocchio, Effetto notte e Rapito.

lunedì 07 aprile 2025

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